mercoledì 18 maggio 2016

Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto (Recensione)

«Se la sofferenza è la conseguenza di una colpa suscettibile di redenzione, questa terra e l'esistenza che su questa terra si compie sono vissute come un transito. […] A differenza della visione greca, per la quale la vita è insieme crudeltà e bellezza, la visione giudaico-cristiana, con la promessa della liberazione futura, ha potuto farsi carico e immedesimarsi con tutta la sofferenza degli uomini, vanificando la bellezza della vita terrena in quanto vita transeunte e denigrando questo mondo in quanto mondo di dolore. […] Se il dolore è il pegno della salvezza, […] all'etica della forza e della moderazione, all'etica della dignità dell'uomo che deve saper reggere il dolore […] la concezione cristiana, dopo aver riposto nel dolore la garanzia della salvezza, chiede di amare il dolore perché la sofferenza del presente è la caparra per il futuro». Così scrive, nell'ultimo capitolo del suo importante libro Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto (Feltrinelli Editore), il grande filosofo e psicanalista di fama mondiale Umberto Galimberti.

giovedì 5 maggio 2016

L’unica cosa che conta è il Corpo

È tempo di parlare chiaro, senza ipocrisie, senza più giri di parole. Noi siamo solo e soltanto il nostro corpo. Ma se siamo solo il nostro corpo, allora che fine fanno la nostra Mente, la nostra Anima e il nostro Io? Ecco la fine che fanno: la “Mente” altro non è che il cervello in azione, l' “Anima” il nostro corpo in azione e l' “Io” semplicemente l'identificazione del nostro corpo. Punto. Prima sarà chiaro a tutti questo concetto e prima torneremo a vivere.